domenica 4 gennaio 2009

Frost/Nixon. Ron Howard


Il ritorno alla regia di Ron Howard, dopo il poco riuscito Cinderella Man, affronta uno dei casi televisivi più importanti degli anni 70. L'intervista che il presidente dimissionario Richard Nixon rilasciò a David Frost, presentatore televisivo alle prese con la sua prima intervista politica. L'attesa per l'intervista era altissima, Nixon puntava a riabilitare la sua figura, Frost a creare uno spettacolo che attirasse il maggior numero di spettatori e che lanciasse definitivamente la sua carriera giornalistica. Il film segue nella prima parte la nascita dell'idea dell'intervista, con piccolissimi spunti documetaristici, ma comunque rimanendo quasi esclusivamente fiction, e ci presenta i personaggi, oltre a Frost e Nixon, anche i loro più stretti collaboratori, caratterizzandoli in modo però piuttosto approssimativo. La seconda parte è più incentrata sui quattro giorni di intervista, mentre spazio minore è concesso a quel che succede poco. La confezione di Howard è come al solito di spessore, la sceneggiatura, pur carente nelle caratterizzazioni di alcuni personaggi, è discreta, pur rimanendo piuttosto lineare e mai veramente in grado di coinvolgere in pieno lo spettatore. Nella sfida tra gli attori la vittoria spetta di sicuro a Frank Langella, che ci presenta un Richard Nixon che inizia a rendersi conto dei disastri della sua presidenza, non limitandosi ad imitarlo, ma anche riuscendo a reinterpretarlo. Bravo comunque anche Michael Sheen, anche se il suo David Frost non è certo indimenticabile. Bello, da sentire in originale, il gioco degli accenti, l'inglese di Frost e l'americano di Langella. Nel complesso un film abbastanza interessante, che ci offre un ritratto dell'America che entrerà da li a qualche anno nell'era di Reagan, parlandoci di una delle figure presidenziali più negative di sempre, almeno finchè non è arrivato George W.
6,5/10

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