giovedì 4 dicembre 2008

Un attimo sospesi. Peter Marcias


Una grande città fa da sfondo alle vicende narrateci in Un attimo sospesi. Dentro questa città, inghiottiti, vivono una serie di personaggi, ognuno con i suoi problemi, le sue individualità, le sue speranze. Achille gestisce un negozio di alimentari, porta la sua spesa ai suoi clienti, ha un grosso problema però, non reisce a stare se non pochi minuti nei luoghi chiusi. Per questo ha seri problemi a relazionarsi con la sua inquilina, Francesca, una ragazza molto bella e gentile, che cerca di capirlo, anche se non è facile. Lidia è una fotografa, vive col figlio Joe in un bel palazzo, non riesce però a legare con la madre, con la quale si intuisce che ha un rapporto conflittuale da molto tempo. Nello stesso palazzo vive un professore di astronomia in pensione, un uomo che non esce mai di casa, il perfetto contraltare di Achille. Fuori città in una roulette si sviluppa la vicenda di Esther, una ex cantante, il cui fratello prova a convincere a tornare in città e che rifiuta le proposte di un'impresaria che cerca di convincerla a tornare in Ucraina, dove è ancora molto famosa. Proprio mentre i personaggi vivono le loro strane esistenze, sfiorandosi, a volte incontrandosi, arriva la notizia di un terribile attentato, cui seguirà forse una guerra.
La sceneggiatura è molto abile nel descriverci e caratterizzarci i numerosi personaggi, evita le banalizzazioni e le forzature, inevitabili spesso nei film corali come questo, pecca però un pò nella vicenda dell'attentato, pur rimanendo comunque molto positiva.
Bravo il regista, Peter Marcias, qui al suo primo lungometraggio di fiction, dopo vari corti, un film corale e un documentario. Bravo nella direzione degli attori e nelle scelte registiche mai banali. Di buonissimo livello il cast, decisamente affiatato, tra cui si segnala un bravissimo Rosario Lisma, nel ruolo di Achille, Fiorenza Tessari, nel ruolo di Lidia, Ana Caterina Morariu nel ruolo di Francesca e un sempre ottimo Paolo Bonacelli nel ruolo del professore.
Ottime sono poi la fotografia di Marco Onorato e la colonna sonora di Fabio Liberatori.
7/10

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