sabato 22 novembre 2008

Indie rock'n roll ?


dopo le schifezze presentateci da razorlight e kaiser chiefs, il buon disco dei bloc party e l'ottima opera seconda dei los campesinos, in questi giorni siamo in attesa del nuovo disco dei killers, day and age, che segue di due anni il deludentissimo sam's town. il singolo, human, non si capisce bene da che parte voglia andare, se riportare il gruppo di las vegas ai fasti dell'eccellente hot fuss oppure seguire la via più melodicamente banale di sam's town. vedremo.. e intanto aspettiamo anche il nuovo lavoro dei franz ferdinand, in uscita il 26 gennaio 2009, con la speranza che confermino il livello dei primi due ottimi album.

venerdì 21 novembre 2008

Facebook.


Noi che utilizziamo Facebook molto, (troppo ?), ne vogliamo uscire o no o non possiamo farne a meno ? Ogni tanto me lo chiedo e ho deciso che non me ne frega proprio nulla. Facebook mi piace, è tremendamente utile, semplice, divertente. Aveva ragione una persona un pò di tempo fa, quest'estate, che cercava di convincermi a utilizzarlo.. Basta email, molto meno il cellulare, Facebook funziona decisamente meglio..

Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti


Più noto come Kgb. E' il nome dell'agenzia di sicurezza, servizio segreto e polizia segreta in Unione Sovietica. Attualmente ancora funzionante, ha semplicemente cambiato il proprio nome in Federalnaja Sluzba Bezopasnosti, più noto come FSB.

La Russia e i giornalisti


La Russia è una grandissima nazione. Sconfinata. Per Berlusconi, giustamente (?), l'Italia deve diventare il più importante partner commerciale della Russia. I rapporti del nostro premier con Putin e Medvedev sono eccezionali. Peccato che però la Russia abbia qualche piccolo problema a concedere a tutti di esprimere le proprie opinioni. A partire dal 16 ottobre 2000, fino ai primi di settembre 2008 i giornalisti uccisi in Russia sono ben 103 (radioradicale.it). Secondo Pravda.ru, a partire dal 1992 fino al 2007 sono infatti 218 in tutto i giornalisti russi che hanno perso la vita in circostanze misteriose. Percentuali piuttosto imbarazzanti per una nazione che vuole diventare una delle massime potenze mondiali.

lunedì 17 novembre 2008

La coerenza di Daniele


Durante la poco divertente campagna elettorale 2006 tra i pochi incontri elettorali che andai a seguire ci fu quello con Daniele Capezzone. D.C. era candidato con la RnP, progetto interessante che univa socialisti e radicali, presentando all'Italia un partito radicale finalmente e, per certi versi logicamente, schierato a sinistra. Capezzone fece un bell'intervento, si parlò di temi etici, del fatto che da destra mai venissero proposte importanti sul piano dei temi etici e dei diritti civili. Al termine dell'incontro ebbi anche il piacere di parlare con quello che era in fin dei conti il mio candidato, dato che era primo o secondo dietro la Bonino, adesso non ricordo, nella lista RnP per la Sardegna. Capezzone si dimostrò gentile e interessato al discorso, fu una discussione breve ma interessante. Come tutti sanno Capezzone fu eletto in Parlamento, aveva allora 33 anni, ed ebbe il piacere di diventare il primo radicale ad assumere la carica di Presidente di una commissione permanente della Camera. La sua attività parlamentare fu caratterizzata da moltissime assenze (fonte; http://www.radicali.it/view.php?id=99257), continui battibecchi con gli storici leader radicali Pannella e Bonino, posizioni continuamente critiche nei confronti del Governo Prodi II, probabilmente più per cercare una visibilità propria che per nobili motivi. I successivi passaggi sono la scelta del gruppo misto alla Camera, la presentazione del network Decidere.net e l'adesione al Popolo della libertà. La destra, così poco attenta ai temi etici, la destra che aveva approvato la legge 40, del cui referendum per abrogarla Capezzone fu uno dei massimi sostenitori ed esponenti, viene vista da Capezzone come una grande opportunità. Questa novità, riferendosi all'unione di FI e AN, va salutata come una grande opportunità. (decidere.net 19 novembre 2007). Successivamente Capezzone annuncia l'adesione al Pdl e diviene poi, dopo le elezioni, portavoce di Forza Italia. Quello che più colpisce è la rapidità con cui D.C. è riuscito a stravolgere completamente le proprie idee. Poco in comune si ritrova sinceramente tra i programmi radicali e quelli del PdL, ma evidentemente la poltrona per Capezzone è ben più importante della coerenza, degli ideali e anche della propria faccia. Siamo curiosi adesso di sentire quando attaccherà la legge sul divorzio o quella sull'aborto. Oppure se riparlerà mai di unioni civili o testamento biologico. Complimenti Capezzone, e adesso vedremo quale sarà il prossimo passo..

domenica 16 novembre 2008

L'enfant. Jean-Pierre e Luc Dardenne.


Bruno e Sonia, una giovane coppia che vive di espedienti nella provincia belga, si ritrova a dover affrontare la nascita di un bambino. Se Sonia sembra essere in grado di reggere le proprie responsabilità, certo lo stesso non si può dire per Bruno, che con il suo comportamento rischia di distruggere il loro rapporto. La confezione dell'enfant è tipica dei fratelli Dardenne, macchina da presa in spalla, nessuna colonna sonora e realismo assoluto. Il grandissimo punto di forza del film è la capacità dei Dardenne di esplorare i loro protagonisti e le loro debolezze e, seppur seguendo pochi giorni della loro vita, riusciamo a comprendere moltissimo della loro personalità. Ambientandolo in una periferia belga squallida e senza speranze, i Dardenne comunque non cercano la tragedia e il bellissimo finale potrebbe quasi essere considerato un happy end. Rimane in ogni caso il dubbio di chi sia il vero enfant del titolo. Straordinari i due attori, il protagonista Renier e la non protagonista Françoise.
9/10

Napoleon Dynamite. Jared Hess


Passato sostanzialmente inosservato nella sua uscita italiana, poche le sale che l'hanno proiettato e pochi gli euro incassati, questo Napoleon Dynamite è l'opera prima di Jared Hess, americano di Preston, Idaho, che ha girato la pellicola nella sua città natale. Il protagonista, Napoleon, interpretato da un eccellente Jon Heder, è definibille come il più grosso "soggetto" di tutta la scuola, picchiato dagli altri ragazzi, preso in giro dalle ragazze e, fino all'arrivo di Pedro, completamente solo. La vita familiare non è molto più idilliaca; Napoleon vive con la nonna e un fratello che passa le giornate chattando e dedicandosi a strambi passatempi. Nella vita di Napoleon entrano poi lo zio, una sorta di sfigato dongiovanni, mediocre venditore ambulante, il catatonico amico messicano Pedro, e una serie di ragazze, dalla fotografa Deb alle due cheerleaders Trisha e Summer. Tutti i personaggi sono ridicolmente caratterizzati fino all'eccesso, tant'è che ci appaiono quasiì patetici. E questa loro pateticità rischia quasi di ingenerare tenerezza nello spettatore. Ma, superata rapidamente la fase tenera, ci si diverte, e molto, con le assurde disavventure di Napoleon, e il kitsch tocca il suo culmine nello spassosissimo ballo finale.
Nel complesso il film è poi molto ben confezionato; Hess è bravo nel dirigere gli attori e nel presentarci il vuoto tipico dell'immensa provincia americana.
Si tratta comunque soltanto di puro e semplice spassosissimo divertimento.
7,5/10