giovedì 22 gennaio 2009

The reader. Stephen Daldry


Ci mancava, in effetti, un film in cui si parlasse di nazismo, non ne avevamo visto già abbastanza. Qui però, bisogna riconoscerlo, si parla si di nazismo si, ma alla fine questa problematica passa in secondo piano rispetto a quello che è il punto centrale della pellicola, il rapporto, inizialmente morboso, tra un ragazzo e un'ex ufficiale nazista, Michael e Hannah. I due si conoscono per caso, lei aiuta lui una sera che si è sentito male nell'androne del suo palazzo. Il ragazzo torna, dopo qualche tempo, per ringraziare la donna e, quasi da subito, nasce tra loro una relazione fatta di sesso e lettura. Lui legge per lei, dall'Odissea a Lady Chatterlay, lei lo ascolta, piange, ride, si emoziona. Questo idillio, sempre sul punto di scoppiare, all'improvviso si spezza, lei infatti sparisce, all'improvviso, senza dire una parola. Lui non riesce a dimenticarla e, una volta che la rivedrà, quando da studente di legge parteciperà alle udienze che la vedono coinvolta, si renderà conto di quanto lei abbia segnato la sua vita. La prima parte è decisamente la più riuscita, il rapporto tra i due, pur senza particolari spiegazioni, è ben raccontato da Daldry e, anche grazie a un'eccellente Winslet, l'impressione di trovarsi dinnanzi a un bell'affresco è evidente. Terminata questa prima fase, con la fine del loro rapporto, finisce la prima parte del film e inizia la seconda, molto più lunga, didascalica, ripetitiva e, fondamentalmente scontata. La sceneggiatura non scava dentro i personaggi, non approfondisce i ruoli, ad esempio la sua famiglia, è evidente che tutta la vita di Oskar è stata influenzata dalla relazione con Hannah, ma tutto è detto in modo assolutamente superficiale. La confezione è comunque buona, il livello tecnico è di livello, e la prova di Kate Winslet, dominatrice e protagonista assoluta della pellicola è, come al solito di livello altissimo. Daldry dirige senza alcun acuto, senza rischiare nulla, fa bene il suo compito, peccato che sia comunque un compito appena sufficiente, quando il materiale a disposizione poteva dare di sicuro qualcosa in più.
5,5/10

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