sabato 1 novembre 2008

The devil wears Prada. Il diavolo veste Prada. David Frankel


La brava e promettente giornalista Andrea, nonostante fosse già stata accettata dall'università di Stanford, vi rinuncia per provare a lavorare nel mondo della carta stampata. L'inizio però non è dei più facili, viene infatti assunta nella prestigiosa rivista di moda "Runway", diretta da una delle donne più influenti e esigenti nel campo, Miranda Priestly.
Andy, dopo un primo periodo veramente duro, riuscirà a comprendere i meccanismi del suo lavoro e a dimostrare di essere in grado di soddisfare tutte le richieste di Miranda.
Il soggetto non è certo tra i più originali e anche la costruzione non si distacca dal deja-vu, però la pellicola ha indubbiamente un qualcosa in più, dato da uno scintillante cast, una serie di trovate piuttosto riuscite, il tutto ambientato in una cornice lussuosa.
Meryl Streep, eccezionale, e che si candida per l'ennesima nomination agli academy awards, mette in scena una donna in carriera, temuta e ripsettata, ma non per questo odiata, riuscendo nello stesso tempo anche a mettere in luce le fragilità di una personalità così forte e, come dice il titolo, diabolica.
Anne Hathaway, Stanley Tucci e Emily Blunt completano un cast molto ben affiatato, in cui la Blunt dimostra tutto quanto di buono aveva già fatto in My summer of love, la Hathaway funziona bene e Stanley Tucci è, anche se forse un pò troppo macchiettistico, straordinario e spassosissimo.
Forse un parziale punto debole può essere il resto dei personaggi, sciatti e quasi inutili, e protagonisti di tutte le situazioni più banali della pellicola.
Una New York splendida e frenetica fa da cornice alla pellicola, e bene sono evidenziati i ritmi caotici degli abitanti della grande mela.
Svavillante l'ambientazione, dal Rockfeller Center, dove si trova la redazione di Runway, passando per tutte le bellissime avenue, fino alla giusta inquadratura finale della città vista dall'alto.
6.5/10

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